Prefazione del libro “Pensieri di un poeta mediocre”

L’opera di Gerardo Di Lorenzo – o, come più semplicemente preferisce essere chiamato, Gerry – rispecchia quella passione artistica che sembra dominare la sua esistenza, prima che ancora i suoi pensieri.

Per quanto a scuola da subito si è mostrato ribelle e svogliato – sono parole sue – la passione per la poesia è nata insieme con lui: le prime poesie, ci racconta, risalgono all’età di quattro anni, scrivendo sulla mamma e su Dio. Da sempre affascinato dalla musica, a circa dieci anni inizia a studiare pianoforte e con il tempo approfondisce gli studi di basso e chitarra, per poi iniziare a comporre musiche per le sue poesie.

Casomai potrei voltare pagina

portando con me

fragili certezze

che vanto di avere davanti

a chi crede alle favole.

[…]

(Cambio canale)

Gerry cresce coltivando il sogno di essere un cantautore, al punto tale da decidere di partire all’età di 19 anni, con la speranza di realizzare quel sogno. Inizia dapprima un lungo sali e scendi dall’Emilia-Romagna, terra che gli da tanto in termini artistici, per poi trasferirsi a Roma, dove inizia le registrazioni del suo primo album. Intanto lascia gli studi per seguire la musica: i genitori non ostacolano le sue passioni, credendo in lui e appoggiandolo, lasciandogli la libertà di fare le proprie scelte.

Nella raccolta di poesie “Pensieri di un poeta mediocre” si denota lo spirito libero di Gerry Di Lorenzo

Spirito libero, non vuole seguire schemi e da sempre cerca la felicità interiore, non accettando compromessi per realizzare i propri sogni e non snaturando se stesso; proprio la mancanza di elasticità, lo porta a rinunciare al sogno chiamato musica, non accettando le regole di quel mondo che spesso è spietato. Ad aggravare un già grande stato confusionale, arriva la morte prematura di un caro amico, che lo spinge definitivamente a ritornare a casa e ad abbandonare i sogni. Così riprende gli studi, inizia successivamente l’attività libero professionale, che ancora svolge, ma senza dimenticare il foglio e la penna per scrivere le sue poesie.

Con la maturità trova la sua espressione più nella poesia che nella musica, la stessa maturità che lo spinge a dare sfogo alla sua passione di sempre e che si concretizza in questa sua prima silloge.

[…]

Quante anime hai?

Una che mi tiene dentro

Una paga mai

Una che non sai di avere

Una che appartiene a me.

Dammi un istante

che sappia bastarmi

per scriverti addosso

la voglia di te.

[…]

(Dammi un istante)

Poesia e musica, i due linguaggi di Gerry Di Lorenzo

Poesia, dunque, e musica: due forme d’arte che scorrono parallele, gemelle dall’estetica simile e dall’interiorità sfumata, variopinta. Da entrambe, Gerardo Di Lorenzo succhia l’essenza più intima e la trasforma, la rielabora, con le parole, da polline creativo a miele emozionale, perché proprio come questo prezioso elemento, lentamente i versi scorrono avvolgendoti, rilucendo nei loro accostamenti vibranti, carichi di una musicalità non effimera ma pregnante che facilmente – e produttivamente – si imprime nella memoria di chi legge (o ascolta).

[…]

È nello scuro che tutto può accadere

tutto può avverarsi

e la tua immagine può apparire esaltandosi

in una forma che tu mai avevi conosciuto

soffocata dai rumori della luce.

È nello scuro che forse… ti troverai.

È dallo scuro che forse… apparirai

così

come davvero sei!

(È nello scuro)

Ogni componimento sembra un ricordo trasfigurato, è un’emozione ancora viva più che un rimembrare; in esso si congiungono i pensieri di prima e la consapevolezza del dopo.

La ripetizione diventa perno cardine del componimento, la nota che si ripete e diventa familiare, intima amica: la riconosci e subito la senti, la percepisci che vibra in te, si identifica con quel pensiero che ognuno cela dove teniamo nascoste le cose che contano.

La raccolta di Gerardo Di Lorenzo è un’esperienza che va oltre la semplice lettura e che ci permette di essere più liberi, di ampliare i nostri spazi interpretativi e conoscitivi, alla ricerca non solo di un senso, ma di vero piacere.

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