La poesia non è mica un business, la poesia non può che essere una passione, la più profonda e leale passione. La poesia è un modo d’essere, di esprimersi, di emozionarsi ed emozionare, è un piccolo ritratto ricco di storia e di sentimento, in grado di far battere il cuore con poche parole e pochi versi, che siano in rima o meno.
Arriva all’improvviso, di colpo, senza annunciarsi né presentarsi e pretende di essere scritta in quel preciso istante, fregandosene altamente di ciò che stai facendo o dove tu sia. Vuole essere scritta seduta stante altrimenti scappa via e non resterà niente nella mente che si possa scrivere in un altro momento o quando sei tu a deciderlo. Scrivere una poesia è tenere stretto un pensiero e metterlo in versi prima che scappi via.
Devi essere lucido, veloce, diretto e sintetico, senza perdersi in descrizioni sterili di senso per quanto belle siano. La poesia non deve descrive ma deve far provare quello che prova il poeta, rispecchiandosi o solo rimanendone profondamente colpito. La poesia deve scuotere gli animi e risvegliare le coscienze, come se avesse una missione. Deve essere un colpo di pistola, rapido che arriva dritto al cuore.
I versi devono essere verità assoluta, altrimenti chi legge si accorge che stai barando. Se non te ne frega di perdere la credibilità, allora non scrivere in versi. Non si può scrivere una poesia se non si è sinceri e leali con se stesso, perché la poesia non sa e non deve mentire. Un romanzo può mentire e lo scrittore può nascondersi dietro i personaggi, dietro le descrizioni, dietro la trama.
Insomma il romanzo quasi mai è lo specchio di chi scrive, o almeno non è obbligato ad esserlo. Nella poesia invece non c’è scampo e l’animo di chi la compone viene sempre fuori. Lo scrittore deve essere principalmente bravo, il poeta deve essere sincero. Questo è il fardello che deve portare un poeta. E’ un onere e un onore allo stesso tempo, come fossero le due facce della stessa medaglia.
Il poeta non deve solo saper scrivere ed avere inventiva; il poeta deve “sentire”, vedere, vivere, provare, sbagliare, cadere, rialzarsi, vendersi e ricomprarsi. La poesia non deve per forza piacere, non deve assolutamente essere condivisa, ma deve essere rispettata perché dentro c’è un pensiero sincero. La poesia non è un punto d’arrivo ma un punto di partenza.
No, la poesia non è un business, perché la poesia non dà denaro, ma dà emozioni. La poesia non dà né potere né successo, ma fa scoprire se stesso. La poesia diventa l’amante più complice di chi scrive, perché nessuno lo conosce come lei. Anche il più intimo e inconfessabile segreto, lei lo sa!
E ricordo quanti nomi
ho sfogliato con le pagine
e messe via tanto si sa
che da lì non si muovon mai.
E ricordo quei momenti
di emozioni e ipocrisie
dentro al libro dei cattivi
mi ci son sfogliato anch’io.
E ricordo spazi vuoti
che qualcuno riempirà
firmando con il proprio nome
o un falso amore
si vedrà.
[…]
(Le pagine)