Tra vizi e virtù, un poeta non è mai un uomo qualunque; è un essere che vive appieno la propria vita, almeno interiormente. Un poeta non è mai un uomo normale e non ha mai un animo normale. La storia ci ha lasciato la vita e le opere di poeti come Charles Baudelaire, morto a 46 anni dopo una vita in cui non si è fatto mancare niente, come Gabriele D’Annunzio, esempio più unico che raro di trasgressività, oppure Edgar Allan Poe e la sua esistenza tormentata, Oscar Wild, genio e sregolatezza, esteta stravagante e amante degli eccessi, senza dimenticare Charles Bukhowsky, poeta e scrittore dipendente dall’alcool e amante degli eccessi, soprattutto con le sue esperienze sessuali.
Ce ne sono davvero tanti e nessuno con un equilibrio stabile. Anime inquiete che si rifugiano tra i versi, dove si mettono a nudo nella maniera più schietta ed irresponsabile. Un’irresponsabilità intrigante, affascinante, eccitante, sconvolgente, vera e pervasiva. A partire dal 1800, trasgressione e maledizione hanno acquisito un ruolo rilevante, soprattutto con l’avvento dei cosiddetti “poeti maledetti”.
L’artista più si scava dentro e più vive un’esistenza conflittuale con la realtà
Come sempre la poesia diventa lo specchio dell’anima. La poesia è cinica e mette a nudo ogni debolezza e fragilità di chi scrive. Ogni forma d’arte è per persone con una spiccata sensibilità ed una grande interiorità; purtroppo ciò non consente di vivere meglio, anzi, più l’artista si scava dentro e più vive un’esistenza conflittuale con la realtà. E’ questa spiccata sensibilità che spesso spinge l’artista, il poeta, a cadere in “tentazioni”, proprio con la speranza di dissociarsi dalla realtà, allontanarla, disconoscerla e vivere anche solo per un’ora in quel mondo che con gli occhi suoi da sempre vede.
Una volta visto quel mondo, ci ritorna e ci ritorna ancora per trascorrerci più tempo possibile. Quel mondo viene fuori dall'”io” dell’artista quando il poeta o lo scrittore iniziano a scrivere, il pittore inizia a dipingere e il musicista inizia a comporre. Io non so se questa etichetta di viziosi e virtuosi sia generalizzata; probabilmente sarà solo un filone, probabilmente sarà quello che più fa paura, probabilmente sarà quello più malato, probabilmente sarà quello più perso, probabilmente sarà quello considerato come cattivo esempio. Di sicuro so che è quello più vero!
Alla fine però, c’è anche quello che non ha bisogno di tutto sto casino e il suo mondo lo fa venire fuori come e quando vuole. In conclusione, parlando di genio e sregolatezza, di lucidità e follia, di saggezza ed eccesso, il mio pensiero non può che poggiarsi su Alda Merini.
E’ nello scuro che tutto può accadere
tutto può avverarsi
e la tua immagine può apparire esaltandosi
in una forma che tu mai avevi conosciuto
soffocata dai rumori della luce.
E’ nello scuro che forse…..ti troverai.
E’ dallo scuro che forse….. apparirai
così
come davvero sei!
[…]
(E’ nello scuro)