La solitudine potrebbe sembrare un sottile pretesto ricercato e voluto per giustificare le tristezze e le insoddisfazioni, mentre in realtà è uno stato che si crea da sé, pian piano. Come una piantina che da piccola radice col tempo diventa più grande e robusta. Passo dopo passo nasce, cresce e vive. Insomma, non si crea ma esiste autonomamente, diventando uno stato, un vizio, un’abitudine che non si riesce più a mandar via. Una compagna di viaggio sgradevole, una condizione con cui ci si trova inaspettatamente a vivere e con cui fare i conti quotidianamente.
Come avere una catena, chi la vive non riesce a staccarsi ed è costretto a condividere spazi e pensieri. Perché la solitudine è accentratrice e vuole tutto per sé. Il concetto di solitudine è diverso al concetto di uomo solo: quest’ultimo è un soggetto che non ha nessuno, mentre chi soffre di solitudine è un soggetto che si isola volontariamente o meno, perché rinnega il mondo esterno, chiudendosi in uno spazio tempo autolesionista.
La solitudine come mezzo per arrivare all’ispirazione
La solitudine è donna e come tale ha una forza innata difficilmente contrastabile. Dà e toglie, concede e nega, distende ed agita. Capita addirittura di vivere la solitudine in mezzo al caos, al trambusto, alla compagnia, senza nemmeno accorgercene, eppure lei c’è ed inizia a ritagliarsi il suo spazio che si allarga a macchia d’olio. La solitudine è la musa ispiratrice di tanti poeti che la cercano, la invocano, se ne appropriano per riuscire a scrivere ed alla fine non riescono più a liberarsene.
E’ risaputo che ogni artista, costi quel che costi, vaga dentro e fuori di sé alla ricerca di nuove ispirazioni, andando a scontrarsi anche con situazioni che risultano essere più grandi di lui, più forti. A volte insegna, soprattutto a conoscere sé stessi, altre volte inganna infondendo pensieri fuori dalla realtà. A volte riesce addirittura ad uccidere, altre volte salva. Sempre disarma, spoglia, spaventa, sopraffà. Per tutto ciò che può offrire, ogni artista cerca un po’ di solitudine come fosse il tesoro perduto o l’ultima stazione di un treno diretto chissà dove.
La solitudine non è una sempre una condizione o uno stato, ma una forma di essere alla ricerca di sé stessi, della propria felicità, di ciò che si vuole, o di ciò che manca. Nasce per un caso e diventa una fonte di ricerca interiore, che porta a scoperte sconvolgenti, oppure porta alla disperazione. La solitudine mette davanti ad un bivio: vivere o morire. È cinica, non usa mezzi termini, non ama le allusioni, ma dà una seconda possibilità.
[…]
Eccomi qua
pronto a respirare
quello che non si può spiegare.
Pronto a dare un senso
oltre le nuvole
o come dicevi tu
meglio fermarsi a pensare
che il tempo è come una sigaretta
e non importa quanto dura
l’importante è fumarla
come fosse amore.
[…]
(Oltre le nuvole)
La solitudine è l’unica compagna di viaggio che non ti tradisce mai
Lei è con te sempre a volte se ne sta un cantuccio ad aspettare che la si cerchi
E quando la desideri lei arriva
Che bella la solitudine
Soprattutto quando vieni circondata da milioni di persone che non sanno cosa vogliono
In mezzo al frastuono siamo in grado di ascoltare solo lei!