Sono sempre stato certo che i bambini siano affascinati dalla poesia, molto più che dai racconti e chiaramente dai romanzi. Imparano poesie, le approfondiscono, le studiano, le osservano con piacere ed allo stesso momento con rispetto. Ho riflettuto tanto sul motivo, fino a giungere alla conclusione che la poesia porta i bambini in un mondo fantastico, in maniera rapida e diretta.
Scoprono l’amore, le sofferenze, la magia, i sentimenti, gli stati d’animo. E’ l’immediatezza il motore di tale fascino. La poesia ha la capacità di esprimere in pochi versi un concetto che loro possono comprendere, con un linguaggio sicuramente accattivante che incuriosisce. Il bambino scopre il mondo e lo fa attraverso gli occhi di un adulto. La poesia ha il dono di descrivere sinteticamente, ma in maniera impeccabile, ciò che ci circonda, oppure è capace di dare forma, luce e colore alle astrattezze.
La poesia stimola l’immaginazione dei bambini, facendo viaggiare la loro fantasia attraverso la costruzione di sentimenti
I piccoli si nutrono di immaginazione e la poesia la stimola, gliela fa vivere profondamente, li lascia immergere. Un poeta è in grado di descrivere in versi una nuvola, è in grado di paragonare quella nuvola a sé stesso o ad una sua emozione, è in grado di descriverne il tatto, il profumo, il freddo o il calore. Il poeta fa viaggiare quella fantasia che il bambino prende al volo ed immagina tutto quanto ha immaginato il compositore.
Come un palloncino che vola, il piccolo alza le mani verso il cielo e cerca di afferrarlo perché nella sua fantasia può volare insieme a lui. Attraverso le poesie di Primo Levi, ad esempio, i ragazzini fanno proprio il concetto della guerra, dell’olocausto; ci si immergono, vivono quei momenti con lo stato d’animo di chi li ha vissuti. Non si limitano ad imparare una pagina importante della nostra storia, ma comprendono la crudeltà come se l’avessero vissuta sulla propria pelle e addirittura si spingono a fare considerazioni perché quell’argomento è stato davvero interiorizzato.
Tramite la poesia impareranno a riflettere ed il senso del rispetto per tutto ciò che li circonda
Qualcuno si limiterà a leggere, qualche altro inizierà a scrivere e da qui parte la meraviglia della poesia che si rinnova. La poesia non ha età e non è destinata solo ad alcune fasce d’età; è per chi desidera provare emozioni forti e brividi ed i bambini non hanno paura di sognare. Quando un bambino legge una poesia, i suoi occhi cambiano diventando maggiormente profondi e brillano un po’ di più.
Leggiamo, spieghiamo le poesie ai più piccoli, facciamo in modo che trovino la chiave di questo tesoro per arricchire la propria sensibilità, i propri sentimenti, la propria personalità. Diamo la possibilità ai bambini si scoprire questo universo stellato e che lo facessero loro, se ne impadronissero.
Impareranno dapprima a giocare con la poesia, cresceranno insieme, impareranno a riflettere tra sorrisi e tristezze, tra lacrime e gioie, scopriranno il mondo, quello meraviglioso e quello crudo, impareranno la differenza tra giusto e sbagliato, impareranno che nessuno deve reprimere l’uomo, impareranno il rispetto per sé, per gli altri, per ciò che ci circonda. Impareranno che i valori esistono davvero e tanti poeti che leggono ne sono pieni. Così facendo diventeranno grandi e probabilmente migliori di noi.
[…]
Stringi i tuoi sogni come mai ho fatto io.
Arriverà il peccato che ti piace
ed io ci sarò
per portarlo fino alla croce.
Chiedimi se sono felice
in fondo in fondo l’ho saputo mai.
Tu chiedimelo adesso
che sono un padre ormai!
[…]
(Fino alla croce)