Vivere vuol dire…..

Vivere incondizionatamente, spendere tutto il fiato che si ha in corpo, correre ed imparare a volare, se è necessario per afferrare la felicità. Ogni giorno è una stupenda giostra che si attiva, quella che fa salire il cuore in gola e riempie di adrenalina. La vita è entusiasmo a cui va aggiunto un pizzico di fantasia e quando serve, un tantino di incoscienza.

C’è sempre un buon motivo per ridere, bisognerebbe ricordarselo più spesso. Vivere vuol dire provare i brividi, sapersi ancora emozionare soprattutto davanti alle piccole cose e rendersi conto che il lividi fanno male, ma col tempo ne resta solo il ricordo. Ognuno di noi ha sempre un animo bambino che non va mai via ed è importante tenerlo a galla, tirarlo fuori e non reprimerlo.

Osservare il mondo con gli occhi di un bambino

Osservare il mondo con gli occhi di un bambino, ma con le esperienze di un adulto, è la ricetta per scoprire o ricordarsi che c’è sempre un buon motivo per ridere. Quell’animo ci ricorderà che non c’è età per un gioco, non c’è età per una banale bravata, non c’è età che imponga di spegnere la spensieratezza. Crescendo nascono responsabilità, non impedimenti. Gli impedimenti sono frutto di un alibi perfetto che inventiamo.

Prendi una scodella, monta della panna per dolci, nasconditi e appena vedi arrivare tuo figlio, tua moglie, la tua ragazza o chi vuoi tu, lanciagliela contro. Sembra stupido? Da immaturo? Bene, sinceramente io rido come un pazzo e sai perché? Perché in una sciocchezza del genere, ho trovato un buon motivo per essere felice e ridere insieme agli altri ed è proprio quell’animo bambino che mi impone di farlo ed io non lo reprimo.

Avere ancora voglia di cercare un quadrifoglio in un prato

C’è differenza tra vivere e sopravvive: chi vive è acceso! La ricchezza dell’animo sta nell’essere degli altri, sapere che gli altri trovano in te gli stimoli, la voglia di ridere e di condividere le difficoltà. Bisogna essere imprevedibili ed inventarsi ottime ragioni ogni giorno. Bisogna legare a sé ogni momento importante ed inventarne altri, piuttosto che aspettare arrivino da sé. Niente arriva da sé, tutto si può conquistare.

Vivere di sussulti che provocano una scossa emotiva e rinnegano la rassegnazione ad una vita che non è vivere ma sopravvivere. Vivere vuol dire non rinunciare, combattere perché nella vita si combatte, senza però perdere di vista le cose che contano e le felicità che ne derivano. Vivere vuol dire che ho ancora voglia di cercare un quadrifoglio in un prato.

Sopravvivere vuol dire essere spenti, impossessati dalla rassegnazione senza neppure combattere per essere felici, fluttuare e non fermarsi neppure a cercare quel quadrifoglio, perché tanto, è solo uno stupido quadrifoglio. Invece io non vedo il quadrifoglio, ma gli occhi gioiosi di un bambino che è riuscito a trovarlo. Bisogna vivere ogni giorno come l’efemerottero, che ha un solo giorno per dare tutto sé stesso.

Casomai potrei voltare pagina         

portando con me

fragili certezze

che vanto di avere davanti

a chi crede alle favole.

Oppure potrei cambiare canale      

con un telecomando virtuale

su sintonie nuove

tutto gratis

i sogni non si pagano.

[…]

(Cambio canale)

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