La migliore medicina? Scrivere

Scrivere mi aiuta, soprattutto nei momenti più bui. E’ liberatorio, lascia che io mi sfoghi, mi comprende e fa suo ciò che è mio, ogni minimo concetto o tormento. Tiene la mente ed il cuore occupati e non è cosa da poco. Non dona decisioni da prendere, ma pensando, scrivendo, rileggendo, ogni tassello va al proprio posto ed ogni cosa viene poi vista con lucidità ed obiettività, quindi ponendo davanti le soluzioni.

Insomma, scrivere è una salvezza da se stessi e dagli altri, per la forza interiore che è in grado di dare, senza condanne, con autocritica sicuramente, ma con lealtà. Chi mette la penna sul foglio non ha intenzione di mentire. Si mente con la bocca, non con parole scritte. Si può essere menzogneri con la gente, si può essere falsi nei rapporti interpersonali, ma la realtà è quella che si decide di scrivere. Chiaramente, se si decide di scrivere.

Scrivere è un’ancora di salvezza

Scrivo ciò che non riesco a dire, vuoi per mancanza di coraggio, vuoi per paura di essere frainteso. Scrivo ciò che vorrei urlare ma non è nel mio stile e tendo a soffocare, come le delusioni, che sono tante. Sono innamorato della scrittura perché come fosse uno scambio di energie, mi ricambia tutta la passione che io metto nelle parole che lascio sui fogli.

Non l’ho mai tradita e lei non tradirà mai me finché sarò leale. Probabilmente, se non mi fossi avvicinato a lei, sarei già morto per mano mia o sarei impazzito. Sono un disadattato solitario ed inquieto, non mi riconosco in gran parte di ciò che mi circonda; tuttavia va bene così, sono fiero di essere come sono, vivendo con poche aspettative nel prossimo, ma consapevole di chi sono e cosa voglio.

Scrivere per restare vivi

La rabbia strozzata, il desiderio di prendere a calci la tristezza ed i momenti di solitudine, il costo della felicità, la gioia di chi mi abbraccia incondizionatamente, l’amore di chi è davvero sincero, sono tutte lì, su fogli scritti o che scriverò.

Le parole s’incastrano perfettamente formando un quadro ed io finisco per non leggerle più ma osservarle con occhi di meraviglia. Non lascio nulla alle spalle e nulla mi rimane indifferente. Ogni cosa viene scritta e portata avanti, quindi io non ho passato ma solo presente. E’ la migliore medicina, l’unica per l’anima; quella che ti permette di vivere sempre, anche quando sei morto. Perché sui fogli si resta vivi in eterno.

[…]

La solitudine è la moglie perfetta

quella che non ti abbandona mai

quella fedele

quella sempre stretta a te.

L’unica donna di tutta la vita.

[…]

(Versi tratti dalla poesia “La solitudine”)

(Silloge poetica “In Viaggio”)

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