Gli anni scorrono troppo velocemente e non riuscire ad afferrarli e fermarli spaventa un po’ tutti. Ci si perde dietro questo tentativo, dimenticando, alla fine, di viverli. Col passare del tempo i capelli diventano bianchi, la pelle perde la sua tonicità ed il fisico inizia a necessitare di alcune revisioni. C’è chi si attiva in un modo o nell’altro per far si che tutto questo arrivi il più tardi possibile e chi non fa niente.
Indipendentemente dalla forza di volontà di badare a se stessi, per tutti il verbo “crescere” muta in “invecchiare”, identificandolo con una parabola discendente senza senso, come se con iniziasse una irrefrenabile caduta, oppure si precipitasse senza appigli. Questa è la visione pessimistica dell’età che avanza. Certo, i giorni davanti si riducono, ma l’età è solo un dato anagrafico che non può e non deve impedire di vivere intensamente.
Capelli bianchi non equivale ad un concetto di vita senza stimoli e non impone di rallentare o addirittura fermarsi. Capelli bianchi vuol dire vivere la vita con maggiore saggezza, maturità e maggiore consapevolezza di ciò che si vuole e ciò che si ha. Bisogna sparare colpi in maniera decisa, senza sprecarli e non tanto per fare.
Il presente è da vivere
La pistola non è scarica, il cuore batte come a vent’anni, magari più appesantito dai segni del tempo che è passato, e non è fonte di tristezza e malinconia, ma un bagaglio di esperienza e vita vissuta da tenere in cassaforte. La storia è piena di esseri umani che non rinunciano alla vita perché ormai anziani, ma si godono ogni minimo attimo. Ingordi, famelici, mai paghi, sono insegnanti di spirito e di sorrisi.
La maggioranza invece vive con paura i propri capelli bianchi come se ci fosse una regola non scritta che impone di fermarsi, rimpiangere gli anni passati e non vivere il presente. Invece il passato è passato, il futuro è un’incognita, mentre il presente è da vivere. Questo è il momento! In fondo tutti avremo una parte che sarà eterna se saremo capaci di lasciare segni tangibili di noi, nei cuori e nei gesti di chi amiamo.
La rinuncia alla felicità
Personalmente invecchio vivendo ogni giorno con l’entusiasmo del primo e l’intensità come se fosse l’ultimo. Non ho malinconia di ciò che ho fatto ma entusiasmo per ciò che farò. Purtroppo molto spesso conta l’apparire e lo scopo è di mettersi in posa per una nuova foto, cercando il profilo o l’angolatura migliore e magari ritoccarla pure. I problemi nascono quando quella foto ci ritrarrà diversi, più grandi, con i nostri capelli bianchi.
L’ascesa verso effimere soddisfazioni finisce e nulla resta, lasciandoci aggrappati a vecchie foto, rinnegando il presente. Quella maledetta paura dei capelli bianchi, rappresenta la rinuncia alla felicità. Non si muore quando il motore si spegne, si muore ancor prima, quando scatta questa rinuncia.
[…]
Ce ne ho ancora di parole
ci riempirò le pagine
quelle che un giorno sfoglierò
sentendo il peso
con qualche anno in più.
Scriverò i nomi
di chi mi ha fatto vivo
ma di chi mi ha spento un po’
lascerò pagine
per scuse o giù di lì.
[…]
(Versi tratti dalla poesia “Le pagine”)
(Silloge poetica “Pensieri di un poeta mediocre”)
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