Ogni specie, animale o vegetale, sulla terra ha un suo corso: un inizio, un’evoluzione ed una fine. Muta il suo aspetto, le sue caratteristiche e si adatta al mondo che lo circonda, creando le condizioni naturali per salvaguardare il proprio genere.
Spesso, soprattutto il mondo animale, riesce addirittura ad adattare l’ambiente che lo circonda per renderlo vivibile. Alcuni insetti, ad esempio, passano la propria vita a costruire l’habitat che servirà ai posteri. Salvare la specie è un istinto, non un obbligo di legge o qualcosa che deriva da sentimenti rivolti al bene del prossimo.
Il genere umano
Esiste però una specie che del suo corso conosce solo l’inizio e la fine, poiché non è più in grado di evolversi. Ha smesso ormai da tanto e sembra non avere alcuna intenzione di ricominciare. Esiste una specie che non solo ha smesso di adattarsi al mondo che lo circonda, ma addirittura da tempo ha iniziato a distruggerlo. Esiste una specie che non crea le condizioni di sopravvivenza per la propria specie ma le annienta. Gli habitat, i beni primari necessari, i propri simili.
Questa specie ha dimenticato il concetto di bene comune, sottomettendolo agli interessi del singolo, del più forte, del più prepotente, del potere, degli interessi economici. Si tratta del genere umano, quello intelligente, quello sulla carta più evoluto e dotato degli strumenti, sia fisici che mentali, per prendere per mano il mondo e farne un’oasi felice. L’uomo, il punto di svolta dell’origine della specie e della sua evoluzione, ha dimostrato di essere il più grosso fallimento, sia per la scienza che per la religione.
L’antitesi di ciò che sarebbe dovuto essere
Troppe aspettative addosso su un progetto divenuto l’antitesi di ciò che sarebbe dovuto essere. L’uomo ha sfruttato le sue capacità per distruggere non per creare, per dividere non per condividere ed unire, per sradicare non per seminare. L’uomo non impara, dimentica troppo in fretta i propri abbomini, ricadendo negli stessi errori. L’uomo è ipocrita, falso, vendicativo, narcisista, crudele, spietato.
È il male di se stesso, il suo vero ed unico nemico. Soffoca la vita con tutta la crudeltà da esso originata e di cui dispone. L’uomo ha inventato una tastiera e ogni tasto è uno strumento di distruzione: guerra, fame, inquinamento, violenza, discriminazione, “internet”. Solo il tasto “reset” ha volutamente evitato di inserire.
ACQUISTA “PENSIERI DI UN POETA MEDIOCRE”
ORDINA QUI “PENSIERI DI UN POETA MEDIOCRE”
Magari ci fosse il tasto “reset”! Analisi perfetta, così perfetta da essere tragica e definitiva.
Purtroppo reale. Ti ringrazio 😉